Italia e mobilità alternativa

Legambiente per eBay

Chi ha detto che dobbiamo attendere auto elettriche a un prezzo abbordabile per muoverci in elettrico? A fine 2019 i mezzi elettrici “targati”, quelli per intenderci con assicurazione obbligatoria, erano più di 61 mila. Questi i dati secondo l’ACI, riassunti da Legambiente nel rapporto CittàMEZ, ovvero Mobilità a Emissioni Zero.

Non solo auto (22 mila), ma soprattutto motorini elettrici (almeno 17 mila), moto (5 mila), quadricicli (7 mila). Poi ci sono furgoni, autobus, mezzi speciali o di servizio, come per esempio la raccolta differenziata o la pulizia urbana. Tra i mezzi a combustione i rapporti cambiano: le automobili sono quasi 40 milioni su 51 milioni di mezzi. Il che vuol dire che i mezzi elettrici targati in circolazione in Italia sono circa l’1%. Ancora molto poco rispetto ad altri Paesi europei.

IL TREND DEI MEZZI LEGGERI

Legambiente stima che in Italia stiano circolando oltre un milione di cicli a trazione elettromuscolare e mezzi di micromobilità a trazione prevalentemente elettrica.

Le più diffuse sono le e-bike, o biciclette con assistenza elettrica alla pedalata, con limitatore di velocità dell’aiuto elettrico a 25 km/h: negli ultimi 4 anni se ne sono vendute 700 mila, e solo negli ultimi 6 mesi altre 200 mila anche grazie agli ecobonus (dati ANCMA).

Nella gran parte dei casi si tratta di mountainbike, e-bike con ammortizzatori per le asperità del terreno, funzionali sia in città che sugli sterrati o in montagna.

INQUINAMENTO, VIRUS DEL SECOLO

Purtroppo, in diverse città italiane l’aria è molto inquinata. I grandi centri come Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e l’insieme della pianura Padana sono in “procedura d’infrazione” (rischio multa) perché superano i limiti di “qualità dell’aria” fissati insieme all’Unione Europea.

Legambiente (vedi CittàMEZ) ha verificato quante volte vengono superate le soglie di inquinamento fissate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Negli ultimi 5 anni, solo a Campobasso, La Spezia, Macerata, Nuoro e Sassari l’inquinamento è stato quasi sempre sotto la soglia sanitaria. Mentre a Como, Milano, Palermo, Roma e Torino, mai nemmeno per un anno e nemmeno per un inquinante.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente stima, infatti, che ogni anno si verificano, nelle città italiane, oltre 60 mila decessi prematuri per inquinamento.

COME SIAMO ABITUATI A MUOVERCI NELLE NOSTRE CITTÀ?

Soprattutto in automobile, specie durante il lockdown. Probabilmente perché si è diffusa l’errata convinzione che fosse il mezzo più sicuro. In realtà, come tutti gli ambienti chiusi, concentra inquinamento e confina i patogeni all’interno del mezzo. Se non siete ammalati, il mezzo più sicuro è quello che garantisce ampi volumi e continuo ricambio d’aria: la bicicletta, lo scooter elettrico, le metropolitane e gli autobus elettrici poco affollati.

Nell’ultimo decennio, grazie alla sharing mobility (condivisione di veicoli), in molte città italiane e del mondo abbiamo cominciato a spostarci prendendo di volta in volta il trasporto pubblico o il veicolo più comodo. In città come Milano il 58% degli spostamenti nel 2019 è stato così a “emissioni zero”: treno, metro, tram, in sharing (monopattino, auto elettrica, monopattino, bici o motorino elettrico).

QUALE MEZZO SCEGLIERE E QUALE ACQUISTARE?

Se non si è vincolati all’uso dell’auto, per spostamenti brevi (nel raggio di 5-10 km) il mezzo più economico e veloce può essere davvero uno scooter elettrico o una bicicletta. Il viaggio pendolare più veloce potrebbe usare anche due o tre mezzi: l’auto sino alla stazione, il treno per scrivere e-mail o leggere, la bici o il monopattino pieghevoli. Ecco allora i nuovi criteri di scelta di un veicolo di proprietà: si piega o è trasportabile? Quanto pesa? Che autonomia deve avere? È facile da ricaricare? Si adatta alle strade che percorro? È sicuro?

Monowheel o monoruota: divertentissimi e agili, anche nelle aree pedonali, trasportabili a mano come bagaglio, si deve imparare a usarli. In genere in una settimana si acquisisce una buona manovrabilità del mezzo. Costo medio del nuovo, tra i 400 e i 2.000 euro, in funzione della potenza e dell’autonomia: un investimento minimo per spostamenti cittadini di qualche chilometro al giorno, più importante se cerco prodotti di marca adatti a gite anche di qualche decina di chilometri. Oggi il codice della strada consente la circolazione esclusiva nei Comuni che ne hanno previsto la circolazione sperimentale con limite di 6 km/h nelle zone pedonali (ma non sui marciapiedi).

Biciclette: ce ne sono tantissime e di modelli diversi. Pieghevoli o tradizionali: se il viaggio è composito (treno o auto + bici), meglio la pieghevole che, oltretutto, si può portare a scuola o in ufficio (verificarlo prima) senza l’obbligo di doverla legare all’aperto (consigliamo un lucchetto sicuro). Ci sono anche i bici pieghevoli a pedalata assistita (elettrica), ma quelle che garantiscono una buona autonomia diventano pesanti (20 kg). Una bici da corsa pesa 6-10 kg, una da città o training 10-15kg, le pieghevoli 10-12 kg. Ne potete trovare, nuove o usate, per tutte le tasche e le caratteristiche: da poche decine di euro, sino a 10 mila euro.

E-bike: sono considerate biciclette con motori elettrici che assistono la pedalata (se non si spinge sui pedali si fermano) fino alla velocità di 25 km/h: si può viaggiare su tutte le piste ciclabili e sulle strade urbane ed extraurbane, con l’unica eccezione di quelle a scorrimento veloce. Utilissime non solo per i ciclisti poco allenati che si avventurano in montagna, ma anche per chi non vuole arrivare sudato in ufficio; perfette per le tante città italiane piccole e grandi (Genova) con salite ripide. Sono più pesanti delle bici ordinarie (16-25 kg) e nuove costano dagli 800 agli 8 mila euro.

Monopattini: mercato fiorente, anche in Italia, da quando sono stati equiparati ai velocipedi e quindi possono circolare in tutte le strade urbane, anche in servizi di sharing. Si stanno affermando alcune grandi marche, dotate di rete commerciale e di assistenza (negozi fisici e online) che vi consigliamo per la durata e la garanzia di un mezzo che, su strada, deve assicurare prestazioni e sicurezza. Per norma dovrebbero essere autorizzati anche nelle aree pedonali indicate dai Comuni, ma con limitatore di velocità a 6 km/h (pochissimi ne sono dotati). Molto utili quelli pieghevoli (li portate sull’autobus o in auto molto facilmente, anche se pesano almeno una dozzina di chili). Prezzi del nuovo: da 300 a 3 mila euro.

Segway: mezzo a due ruote a bilanciamento elettrico, dotato di manubrio e - nonostante l’apparenza - facilissimo da guidareanche per gli anziani. Dovrebbe essere limitato a una velocità non superiore ai 30 km/h. Alcuni sono dotati di accessori molto comodi anche per il trasporto di bagagli o della spesa. Vengono usati anche dalle Forze dell’ordine o nei servizi turistici. Per decreto ministeriale possono circolare solo nelle aree pedonali (a non più di 6 km/h) e solo sulle piste ciclabili cittadine, ma solo nei Comuni che hanno aderito alla sperimentazione nazionale. Piuttosto pesanti e costosi: a partire da 20 kg e, per i veicoli più potenti e sicuri, dai 1000 euro di spesa.

Sedie a rotelle elettriche: usate da alcune migliaia di anziani o disabili, talvolta consigliate o persino acquistate da strutture pubbliche socio-assistenziali, sono illegali in Italia se dotate di motori elettrici senza limitatore di velocità a 6 km/h e usate fuori dai marciapiedi. Interessanti anche i motori elettrici che si adattano (con una terza ruota motrice anteriore) a sedie a rotelle tradizionali.

Hoverboard: tavole elettriche come i segway ma senza manubrio, in genere meno veloci, potenti e leggeri. Se ne sono vendute decine di migliaia nei negozi di elettrodomestici, ma solo i più cari e professionali si vedono anche in strada. Teoricamente, per legge, dovrebbero essere usati solo nei Comuni candidati alla sperimentazione nazionale e nelle aree pedonali a non più di 6 km/h. Costo: da 200 a 1000 euro.

E-bike come motorini elettrici: per motori elettrici oltre i 250 watt e per velocità sino a 45 km/h ci sono i motorini elettrici dotati di targa, obbligo di assicurazione e casco. Per chi è abituato ad andare in bici con il casco non è un gran sacrificio e la responsabilità civile è sempre auspicabile. Sono mezzi dotati di pneumatici e freni più robusti e sicuri, non tutti hanno i pedali, posso avere acceleratori a mano e la forma è simile a quella degli scooter. Anche di produzione italiana, sono interessanti i modelli con batteria estraibile, facilmente ricaricabile a casa o in ufficio. Economici rispetto ai motorini a combustione per il bassissimo prezzo del pieno e perché probabilmente i motorini a combustione (come già i “2 tempi”) presto non potranno più circolare in città a causa dell’inquinamento.